Due grandi artisti

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benjaminTra la fine degli anni cinquanta e l’inizio degli anni sessanta, un’ “onda anomala” partì dagli Stati Uniti d’America ed investì l’intera Europa occidentale: il Rock. Il mondo, e non solo quello musicale, non fu più lo stesso. Anche nei piccoli paesi, grazie ai jukebox,si era presi da questa musica scatenata, scatenante e dissacratoria di tutti gli schemi e i modelli che ben presto furono rasi al suolo a colpi di chitarre elettriche che davvero elettrizzavano quanti l’ascoltavano. Ricordo che al bar che si trovava e si trova ancora “fora a teglia”,la sera si tirava tardi per ascoltare  canzoni come: Tutti frutti cantata da Little Richard,o la celeberrima Rock around the clock o Jailhouse rock di El vis the pelvis (Presley). Si ascoltava molto la radio, di TV nemmeno a parlarne, nel senso che poche famiglie possedevano quella scatola magica, ma i ragazzi del paese avevano il loro spazio comune dove si ritrovavano: la sezione  politica della “Stella e Corona” per guardare le avventure di “Rin Tin Tin” e sempre pronti ad applaudire e fare caciara quando”arrivavano i nostri” a salvare i poveri soldati yankee dai feroci e violenti “musi rossi”.

 

Ma né la radio né la TV davano la possibilità di ascoltare questa musica del demonio! Altri tempi, altre storie, certamente insignificanti,  incomprensibili e “risibili” per i  giovani di oggi, ma sono gli anni in cui si concretizza una rottura netta rispetto al passato,perché  il rock, esploso in America, aveva rivoluzionato per sempre il modo di fare musica: non c’era più spazio per i vecchi schemi e per le vecchie rime fatte di cuore, amore, dolore. I grandi che hanno segnato il panorama  della musica italiana  vennero influenzati  dalla musica rock che stava scuotendo il mondo: Adriano Celentano, Giorgio Gaber, Tony Dallara(l’urlatore per eccellenza) ,Little Tony, Bobby Solo, Baby Gate(Mina) e tantissimi altri. E’ proprio agli inizi degli anni sessanta che Adriano Celentano,investito da un enorme successo con canzoni che ancora oggi vengono riproposte come cover, crea una sua casa discografica, non esistevano allora case discografiche indipendenti perchè il mercato era occupato dalle grandi case di produzione, basti ricordare la mitica RCA, per cui l’iniziativa di Celentano, sulla falsariga di quello che aveva fatto Frank Sinatra in America, era una scommessa. Che però vinse sia per una serie di canzoni che ebbero un successo enorme: Pregherò, Si è spento il sole, Stai lontana da me, che vendette un milione e trecentomila copie di dischi e con la quale vinse il “Cantagiro” del 62,  sia perché si circondò di giovani cantanti che diedero forte impulso a “Il Clan”, questa era l’etichetta (il logo, diremmo oggi). Era necessaria questa premessa, intrisa leggermente di un po’ di malinconia,ma non per quegli anni quanto per gli anni che avevo(!), perché sarà proprio dal clan Celentano che emergeranno alcuni cantanti che scriveranno e canterano le canzoni più belle di quegli anni. E Don Backy, uno del Clan, al secolo Aldo Capone, festeggia, quest’anno,  i  cinquanta anni di attività musicale, e, in verità, non potevo non ricordare chi ha fatto  sognare ed innamorare, con le sue canzoni, intere generazioni di giovani. A me piacque da subito, già con la canzone-ballata: La storia di Frankie Ballan, con Amico, con Io che giro il mondo; era decisamente bravo! Ma si sa  che questo è il modo certo per attirarsi invidie e gelosie, per cui alla fine per incomprensioni con il capoclan  fondò una nuova casa discografica. Ma intanto aveva già prodotte canzoni fantastiche che, credo, resteranno tra le più belle canzoni d’amore  del panorama musicale italiano. Ricordo sempre le sere d’estate al paese quando dopo cena, mi fermavo davanti al jukebox e inserivo le mia cinquanta lire  per ascoltare sempre due canzoni Cara di Don Backy e Lontano Lontano di Luigi Tenco e sembrava che il tempo si fermasse, mentre  ti lasciavi cullare da sonorità, versi che  sarebbero rimasti per sempre incisi nella tua anima. Grazie a Don Backy per averci dato canzoni come :Poesia- Canzone- L’immensità - Casa Bianca- Cronaca – Non piangere stasera e tante alte belle canzoni che hanno segnato il percorso della adolescenza e della gioventù di molti giovani. Alcune sue canzoni furono incise da Mina  che portò al successo una canzone stupenda Sognando,che canta di un disagio mentale, dell’alienazione, dello spegnimento della vita a cui   può portare l’istituzione psichiatrica. Mina, cantante superba, di forte personalità e temperamento e con una voce splendida   è stata un po’ il “re Mida” della canzone italiana, infatti canzoni belle, ma non di grande impatto sul pubblico, riprese dalla sua voce e dalle grandi interpretazioni che era in grado di dare, diventavano grandissimi successi( una per tutte E se domani). Fu allontanata dalla Rai perché in attesa di un figlio senza essere sposata(allora era grande scandalo), ma per ritornarvi nel 1964 da assoluta e autentica protagonista e signora del sabato sera, con trasmissioni come Teatro 10, Studio uno che sono diventate”cult”. Una cantante ammirata e apprezzata in tutto il mondo da interpreti come Frank Sinatra, Barbra Streisand, Liza Minelli, Celine Dion, da musicisti come Quincy Jones.  Soprattutto,però, è stata ed è amata da tanti italiani ai quali ha regalato emozioni indicibili con canzoni quali Non credere, Se telefonando(semplicemente stupenda, scritta da Maurizio Costanzo con musica di Ennio Morricone), L’importante è finire, Bugiardo e incosciente, Non credere, Un anno d’amore e tantissime altre canzoni che non è nemmeno il caso di citare tanto sono famose. Nel 1978, dopo l’ultimo spettacolo tenuto alla mitica “Bussola” di Sergio Bernardini,si ritirò nella sua casa di Lugano e non è mai più comparsa in pubblico,ma ha continuato ad essere presente con la sua voce regalandoci ancora splendide canzoni. Don Backy, Mina: due grandi artisti  che, anche se in maniera diversa, resteranno nella storia della musica italiana. Grazie ancora e  auguri a Don Backy per i suoi cinquanta anni di splendida carriera  e Auguri a Mina per il suo compleanno; infatti, il prossimo 25 Marzo, compirà settanta anni.

Beniamino Iasiello

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